Sabato 7 gennaio a gorizia, di fronte alla prefettura nella centralissima piazza della vittoria si è svolto il presidio, indetto dalla Tenda per la Pace e i Diritti, contro la ventilata riapertura del CIE di Gradisca. Come si sa a fine anno il ministro dell’Interno ha dichiarato di voler riaprire i CIE chiusi da tempo ed anzi, di volerne uno per ogni regione.
Era perciò necessario mobilitarsi subito per lanciare un primo segnale da parte delle realtà antirazziste della regione contro questa ipotesi. All’iniziativa, nonostante i pochi giorni di preavviso e il freddo pungente, hanno partecipato almeno 120 persone. L’iniziativa è stata caratterizzata da numerosi interventi al microfono che ribadito le nostre ragioni di totale opposizione a queste strutture di internamento, che provocano solo sofferenze e violenza. Sono stati anche ricordati vari episodi di violenza da parte delle forze del disordine proprio nei CIE di Gradisca che, per tutti gli anni in cui è stato aperto, è stato uno dei centri più caldi, sia per quanto riguarda le rivolte e proteste interne che per le numerose fughe.
E’ stato anche ricordato che sono stati proprio i reclusi a chiudere il centro distruggendolo e dandolo alle fiamme più volte, ed è stato anche ricordato il lungo lavoro -di fatto mai interrotto- da parte delle realtà antirazziste regionali di informazione e lotta prima dell’apertura del lager e dopo, lotte che sono costate anche denunce e botte.
Il presidio è finito con la lettura di tutti i morti nei vari cie dalla loro apertura ad oggi, fra cui majid, morto proprio dopo otto mesi di coma dopo un tentativo di fuga da Gradisca.
Buona la presenza di compagni e compagne anarchici/e del Coordinamento Libertario Regionale, da sempre in prima fila in questa lotta.
un compagno presente